Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Lea Contestabile: Elementi di cosmografia amorosa

In occasione della ricorrenza della Giornata della Memoria 2020 l’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria presenta la mostra Lea Contestabile. Elementi di cosmografia amorosa (a cura di Manuela De Leonardis).

Una cronaca del quotidiano, quella di Elementi di cosmografia amorosa, in cui i frammenti oscillano dialetticamente tra micro e macro, ordinario e straordinario con una precisa contestualizzazione quando si parla di Odo Contestabile (1912-1995), lo zio dell’artista, di cui è in corso il riconoscimento di “Giusto tra le nazioni”.

Don Odo, monaco benedettino che durante la seconda guerra mondiale si trovava nel monastero di Santa Maria del Monte a Cesena (a lui è intitolata una strada nella città di Cesena, dedicato uno spettacolo teatrale e un convegno, nel 2012, al Palazzo del Ridotto di Cesena) nel freddo dicembre 1943 portò in salvo, in due diversi momenti, le famiglie ebraiche dei Lehrer e Mondolfo, procurandosi documenti falsi e attraversando con loro – mettendo a rischio la sua vita – il confine svizzero.

Storie che ci riportano al dramma della Shoah che Lea Contestabile interpreta nelle opere Per i Mondolfo (2018) e Per Beatrice ed Erica Lehrer (2018) con un approccio narrativo che vede l’impiego del ricamo, della scrittura e della fotografia.

In Portare una sola valigia (2018), invece, riprende un passo del dattiloscritto dello zio, in cui si parla della raccomandazione che i contrabbandieri fecero alla famiglia Lehrer di ridurre al minimo il bagaglio.

Nel buco nero della storia, il sorriso riconcilia con la vita. Il potere taumaturgico dell’arte è un dato certo, come pure la consapevolezza che le amnesie storiche sono pericolose e per questo inaccettabili.

Spesso nel lavoro dell’artista i riferimenti sono autobiografici, soprattutto quando i fili del ricamo diventano punti di sutura per cicatrizzare una ferita, segnale vitale del superamento di un ostacolo fisico e psicologico.

Come scrive Louise Bourgeois nelle pagine del suo diario (Lycée Hoche, Versailles, 5 febbraio 1951), “Per lavorare e produrre sul serio deve esserci integrazione del lavoro nella vita, o integrazione della vita nel lavoro.” Invece Maria Lai in Sguardo Opera Pensiero (2004) afferma: “L’opera d’arte è un mutuo gioco tra visione e pensiero: ciascuno anima e illumina l’altro in un’unica esperienza”.

Citare due grandi artiste del Novecento come Louise Bourgeois e Maria Lai (fonte d’ispirazione anche per Lea Contestabile) è doveroso prima ancora che dal punto di vista poetico, contenutistico e stilistico per quella tenacia con cui queste donne straordinarie hanno affrontato, ognuna seguendo le proprie inclinazioni personali e professionali, le difficoltà nell’accedere ad uno scenario artistico che fino alle soglie della nostra contemporaneità è stato esclusivamente appannaggio maschile.

Infatti, nel processo creativo di ciascuna è implicita l’affermazione dell’emancipazione, ma anche la volontà di mettere ordine, tenere a bada le minacce che arrivano tanto dall’interno quanto dall’esterno, elaborare le fragilità, mettersi in gioco: insomma, fare dell’arte un atto di resistenza.

Gli Elementi di cosmografia amorosa sono anche questo: il tentativo di mappare momenti di resistenza all’interno di una quotidianità che va anche al di là dell’ordinario.

(Manuela De Leonardis)

In occasione della prima tappa espositiva alla Casa della Memoria e della Storia di Roma (febbraio/marzo 2019) è stato realizzato il libro Elementi di cosmografia amorosa (Textus Edizioni) con i testi della curatrice Manuela De Leonardis, di Guendalina Di Sabatino (Presidente Centro di cultura delle donne “Hannah Arendt” di Teramo) e di Filippo Panzavolta, organizzatore del convegno di Cesena dedicato alla figura di Don Odo Contestabile.

Lea Contestabile è nata a Ortucchio (AQ) nel 1949, vive e lavora a L’Aquila. Dopo l’Accademia opera presso la Calcografia Nazionale di Roma, diretta da Carlo Bertelli, grazie ad una borsa di studio dell’Accademia di San Luca. È stata docente all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila ed è fondatrice e direttrice del MUBAQ – Museo Dei Bambini L’Aquila.

Tra le mostre recenti: 2019 – Il soffio del tempo. Lea Contestabile e Carola Masini, Palazzo Ruspoli, Cerveteri; Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco, Auditorium Vallisa, Bari; Il giardino della memoria – L’angolo delle piccole stelle, Mubaq – Museo dei Bambini L’Aquila; Elementi di cosmografia amorosa, Casa della Memoria e della Storia, Roma; 2018 – Un giardino tutto per me, NiArt Galery, Ravenna; Atelier, MACRO, Roma; Art Lovers Open Their Gardens, Berlino; Il giardino della memoria, Galleria Theodor Pallady, Iasi, Romania; Una stanza tutta per sé, Scuderie Aldobrandini e Mura del Valadier, Frascati; Tutte, l’altra metà dell’arte, Museo MAGI 900, Pieve di Cento; Lessico famigliare-Nostos, Centro di cultura delle donne “Hannah Arendt”, Teramo; 2017 – Una stanza tutta per me, ex Aurum, Pescara; Arcobaleno liquido della creatività, Ideazione e realizzazione dello spettacolo multimediale nell’ambito dei Cantieri immaginari, Palazzo Cappa L’Aquila; La fragile bellezza, Arte Contemporanea 23, Museo didattico territoriale Arte contemporanea Roma Muditac/Mairana; Terza bienal Bodrum: Centro Culturale Sevket Sabanci, Castello di Bodrum e Osmanli Tersanesi, Bodrum, Turchia; Arcobaleno liquido della creatività-Mostra di libri d’artista, Mubaq – Museo dei Bambini L’Aquila; PACI Premio Auditorium Città di Isernia.

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura