spettacolo di teatro da mangiare
Nell’ambito del Festival internazionale di arti performative – BLITZ 2015 – 1-5 / 9 / 2015 / Rovinj / Rovigno
projekt / progetto /
project: Paola Berselli, Stefano Pasquini – režija / regia / direction: Stefano
Pasquini – posvećeno / dedicato a / dedicated to: Pier Paolo Pasolini –
produkcija / produzione / production: Teatro delle Ariette u koprodukciji sa /
in coproduzione con / in cooproduction with: Santarcangelo dei Teatri (2004) –
nova inscenacija / riallestimento / new set-up BLITZ 2015
Sono circa 25 anni che viviamo alle Ariette, sono
25 anni che lavoriamo i nostri campi, li seminiamo e li coltiviamo, sono 25
anni che ogni giorno diamo da mangiare ai nostri animali, li puliamo e li
curiamo, e sono 25 anni che nella nostra cucina trasformiamo il cibo, ma non
solo, nella nostra cucina parliamo, discutiamo, scriviamo, litighiamo, ci
raccontiamo sogni e progetti, e immaginiamo i nostri spettacoli”. Così si
presentano Teatro delle Ariette, un teatro che nasce e cresce dalla terra. Lo
spettacolo L’estate.fine è nato nel
2004 in Romagna in coproduzione con Santarcangelo dei Teatri quando le Ariette
realizzatno un evento teatrale su un terreno agricolo di 6000 metri quadrati,
coltivando ortaggi e mais, costruendo una scenografia vivente, immaginando una
drammaturgia vegetale in grado di accogliere e condizionare la presenza umana.
Esclusivamente per BLITZ le Ariette reinventano quest’opera per la terra
istriana mantenendo però un legame intimo e profondo con l’esperienza che lo ha
generato. “Al di là delle convinzioni politiche, etiche o religiose, delle
condizioni sociali e dei ruoli, dei luoghi e dei tempi, è successo che la vita
ci ha portati di fronte alla morte, in un territorio dove non ci sono certezze,
un territorio che ha la consistenza e le regole del sogno. Lì è germogliata L’estate.fine, sulle domande di
Pasolini, sul nostro stupore di fronte al mistero”. Oggi L’estate.fine vive come Pasqua laica,
rito di attraversamento e di trasformazione. Ha superato la forma spettacolo e
ha attinto direttamente alla struttura e alla funzione dei riti di fertilità
legati alla terra e alla civiltà contadina dove la festa e il lutto, il pianto
e il riso, la vita e la morte sono intimamente e indissolubilmente
intrecciati.