di Davor Ciglar
Mostra d’arte contemporanea
Davor Ciglar Nato in Croazia, vive e lavora a Montepulciano. Nella sua ricerca sperimenta varie tecniche artistiche, dalla pittura al disegno per arrivare alla scultura e alle installazioni. Il periodo formativo più importante avviene dopo un classico percorso di studi, quando all’inizio degli anni ‘90 incontra la Meditazione Trascendentale e studia le discipline orientali, come l’Ayurveda, fondamentale per lo sviluppo di una base filosofico – intellettuale nelle sue ricerche artistiche. Realizza scenografie e costumi per il teatro e l’opera. Dal 2005 partecipa alle attività artistiche de “ilCAntinonearte Teatri” di Montepulciano.MOSTRE1999- collettiva, Montepulciano, Italia2000- personale Montepulciano, Italia2001- personale Montepulciano, Italia2002- personale “Studio Palazzi” Venezia, Italia2002- collettiva (Keninngton, Flaccus) Montepulciano, Italia2002- collettiva (J:Barisic) Zadar, Croazia2003- personale “Gallerie Dessertenne” Parigi, Francia2003- instalazione, “Una striscia di terra feconda” festival jazz Italia-Francia,Roma2004- collettiva Zadar, Croazia2004-Salon de la Sociètè Artistique d’Etampes, Francia2006- personale Washington College, Chestertown, MD, USA2006- collettiva Sequences and Consequences (September 1-30, 2006) Carla Massoni Gallery,Chestertown, MD, USA2007- “Smriti” ILCantin,onearte teatri Montepulciano in occasione della “Giornata del contemporaneo” (6 ottobre)2007–Chen Li/Davor Ciglar, Castiglione d’Orcia, La Rocca, (dicembre-gennaio 2008)2009 – “Parto” personale, Europaishe Akademie, palazzo Ricci, Montepulciano nel ambito delfestival “Migrant Women”2010- “spostaMeti” con Anne Leighton Massoni, ilCAntinonearte Teatri, Montepulciano2011 – “Promemoria” ilCAntinonearte Teatri, Montepulciano con F. Marconi2012 – “Bambi”, Magazzini della Lupa, Tuscania, 12/27 Maggio2012 – Selected works, agosto/settembre, at Coellina – Villach, Austria2014 – “Alberi”, Open Space for Arts, Perugia
Il titolo – Love
Spaces – potrebbe fuorviare. Gli spazi dell’amore individuati e (ri)definiti
nell’occasionale (e preesistente!) spazio di una mostra a Bjelovar, nella città
bianca delle proprie origini, non sono quelli di un ritorno a casa né
racchiudono un percorso a tappe con un climax ascendente, o magari serenamente
malinconico. Questi spazi sono percorsi, invece, dall’incessante e perlopiù
accidentale flusso delle andate e dei ritorni che il sé subisce e in parte
agisce, sono luoghi dove la memoria scorre così rapida e inafferrabile, così evanescente
e labile da non lasciare altro che piccole, inguaribili ferite non mortali, non
cristallizza il tempo, non fissa in modo lineare il procedere della vita, delle
esperienze, dei pensieri, delle emozioni. (per vedere il testo completo cliccare sotto a destra su brochure)
Furio Durando