Nell’ambito del 25° Festival internazionale della musica d’organo Organum Histriae
Andrea Macinanti si è diplomato in Organo, Clavicembalo e Canto ai Conservatori di Bologna e di Parma. Si è laureato cum laude alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna e ha conseguito «con menzione d’onore» un Dottorato di ricerca in Filosofia della Musica all’Università di Ginevra. è docente di Organo al Conservatorio «G.B. Martini» di Bologna. Per Tactus ha registrato gli omnia organistici di Marco Enrico Bossi (in 17 CD), Ottorino Respighi e Goffredo Giarda e per Elegia di Guido Alberto Fano e Giovanni Tebaldini. Ha curato numerose revisioni critiche, tra le quali i Fiori Musicali di G. Frescobaldi, l’opera integrale per tastiera di A. Scarlatti e di G. B. Martini (Ut Orpheus), un’antologia di musica italiana per organo, l’Opera Omnia Organistica di M. E. Bossi (Carrara). Ha pubblicato uno studio sull’analisi e l’interpretazione dei Trois Chorals di César Franck (Carrara), «Fabricato alla guisa del corpo humano». L’organo come metafora antropomorfa (Zecchini), Marco Enrico Bossi. L’opera per organo (Ass. Serassi). Nel 2021 è stato insignito dal Presidente Mattarella del titolo di Ufficiale all’Ordine «Al Merito della Repubblica Italiana».
Il programma percorre idealmente la penisola italiana attraverso il repertorio organistico, partendo cronologicamente dal primo libro a stampa dedicato all’organo (le Frottole intabulate da sonare organi redatto da Andrea Antico da Montona nel 1517). Bologna è illustrata da una brillante Sonata di Anonimo che risuona quasi come una fanfara, ma soprattutto dal genio di Padre Giovanni Battista Martini, faro della cultura musicale europea del suo tempo. Giovanni Battista Ferrini, romano, elabora La Mantovana, cioè la canzone rinascimentale Fuggi fuggi da questo cielo, forse la melodia più diffusa nella storia della musica, divenuta celebre in oriente e in occidente, usata ad esempio da Smetana ne La Moldava e divenuta Hatikvah, inno israeliano. L’Arcangiola di Vincenzo Pellegrini da Pesaro è un elegante canzone alla francese suddivisa in tre sezioni. L’immenso genio di Girolamo Frescobaldi esprime, nelle Cento Partite du Passacagli, uno dei più grandi esempi di variazione su basso ostinato, inserendovi anche altre danze quali la Ciaccona e la Corrente. L’allievo più celebre di Frescobaldi, Bernardo Pasquini, nato in Toscana ma attivo a Roma, offre una deliziosa Pastorale suddivisa in due tempi. Al meridione di Italia appartengono Bernardo Storace di Messina e Gaetano Greco di Napoli che compongono due brani pieni di fuoco e di inventiva. A Venezia, regina della cultura settecentesca, appartengono Pescetti, con la brillante Sonata, e il grande Benedetto Marcello, con un’ampia Sonata articolata in quattro tempi. In terra Croata, non poteva mancare l’omaggio ad Anđelko Klobučar, uno dei grandi protagonisti della musica del ‘900, sommo organista e raffinato compositore di uno straordinario numero di opere dedicata al suo strumento. Marco Enrico Bossi è certamente considerato il più grande organista -compositore italiano e di lui sarà proposta una commovente Ave Maria composta a Venezia nel 1895. Il programma si chiude con un accenno al glorioso teatro d’opera italiana, citando Vincenzo Bellini e le variazioni composte su una sua celebre aria da Giovanni Premoli di Brescia.