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Il gioco dell’Arte

mostra

Riccardo Dalisi

Piccola rassegna delle opere dell’Architetto Riccardo Dalisi, docente alla facoltà di Architettura di Napoli, designer riconosciuto a livello
internazionale, premiato con il Compasso d’Oro in due occasioni, di cui
l’ultima nel 2014 “per l’impegno nel sociale”. Nell’occasione il prof. Dalisi sarà presente all’inaugurazione.Riccardo DalisiNato a Potenza nel 1931, vive a Napoli da sempre, dove ha insegnato presso la Facoltà di Architettura dell’Ateneo Federiciano. Artista, architetto e designer di rilievo internazionale, i suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e nei più prestigiosi musei europei e d’oltreoceano. Si è laureato a Napoli nel ‘57, in pieno “razionalismo organico”, si è distinto come “architetto inventivo”. Nel 1967 scrive “Forma, Intervallo, Spazio” affrontando uno studio sull’intervallo tra la forma e lo spazio che sembra vuoto. Nel 1969 prende la libera docenza all’Università. Nel 1970 scrive “Architettura dell’imprevedibilità” esponendovi la “geometria generativa” che vede lo spazio come una pulsazione di regole geometriche ricchissime, accumulabili, con proprie regole e riscontri nella realtà urbana moderna. Ha lavorato con Capobianco e con Pica Ciamarra per la Borsa Merci di Napoli contribuendo al progetto secondo i principi della geometria generativa riferiti all’architettura. A Napoli, va nel Rione Traiano e con i suoi studenti inizia quel lavoro sulla partecipazione creativa, poi pubblicato su “Casabella”, da cui nascono gli scritti per il libro “Architettura d’animazione”, del 1975. Parte degli oggetti nati da questa ricerca fanno oggi parte della collezione permanente del FRAC Centre di Orléans. Nel 1973 è tra i fondatori, con Mendini, Branzi, Sottsass ed altri, della Global Tools, una contro-scuola di architettura e design. Negli stessi anni si dedica allo studio su Gaudí: nel libro “Gaudí mobili e oggetti”, c’è una grande attenzione per l’uso dei materiali. Nel 1979, incaricato dalla ditta Alessi di produrre una versione della classica napoletana, inizia il suo lavoro di ricerca sulla caffettiera napoletana.Partendo dai prototipi inventati nel quotidiano rapporto coi lattonai di Rua Catalana, Dalisi ha sperimentato nuovi usi e funzioni per quello strumento che è ormai diventato il fulcro di un’“opera buffa del design”, premiata con il Compasso d’Oro 1981. Questa ricerca, che ha prodotto “caffettiere animate” di varie fogge e sculture che giocano con i sottintesi di quelle vecchie forme, sembra non aver mai fine. Nel 1987 la caffettiera napoletana entra in produzione e Dalisi diviene internazionalmente noto. Come designer ha lavorato con Zabro, Zanotta, Alessi, Oluce, Playline, Morphos, Fiat, Munari, Kleis, Baleri, Rex, Slamp, Eschenbach, W.M.F., Rosenthal, Ritzenhoff, Glass, Bisazza e altri. Nel 1995 incomincia a scolpire ottenendo subito esiti importanti e sicuri come attestano le diverse mostre personali in Italia e all’estero prima tra le quali quella di Palazzo Reale di Napoli (1997).  Sempre nel 1997, in collaborazione con la C.N.A. di Napoli, la Soprintendenza ai beni architettonici ed ambientali e il Comune di Napoli, ha coinvolto i suoi artigiani per l’allestimento, diventato permanente, di Rua Catalana con le sue sculture e i suoi lumi. L’attività, svolta con la partecipazione dei suoi studenti di architettura, ha fatto denominare tutta l’iniziativa “Università di Strada”. Nel 1998 Napolino è stato selezionato dalla Comunità Europea come uno degli otto progetti pilota da adottare e diffondere nel mondo all’interno del programma Creative Links. Participation for a Better World. Da sempre impegnato nel sociale (resta fondamentale l’esperienza del lavoro di quartiere con i bambini del Rione Traiano, con gli anziani della Casa del Popolo di Ponticelli negli anni ’70 e, negli ultimi anni, l’impegno con i giovani del Rione Sanità di Napoli, del Centro territoriale Il Mammuth di Scampia e dell’Istituto penale per i minorenni di Nisida), ha unito ricerca e didattica nel campo dell’architettura e del design accostandosi sempre più all’espressione artistica come via regia della sua vita. Nel 2014 ha vinto il secondo Compasso d’Oro per l’impegno nel sociale.