Nella percezione comune, l’opera è spesso considerata una forma di spettacolo tra le più complesse. I diversi elementi che la compongono (canto, musica, poesia, recitazione, narrazione, pittura, danza) fanno dell’opera una forma artistica ricca e affascinante, ma anche estremamente elaborata da realizzare e complicata da recepire. Eppure, l’opera lirica unisce musica e narrazione e le storie hanno da sempre la capacità di affascinare e commuovere. Amanti, guerrieri, vendette, sacrifici, infedeltà, sete di potere, incantesimi, guerre, antichi miti, eventi storici, suicidi e omicidi, amori e amori proibiti, sono solo alcuni dei soggetti che animarono la penna di generazioni di compositori e librettisti.
Un incontro in cui la dott.ssa Priante illustrera’ i caratteri salienti di Nabucco, guidando all’ascolto sia appassionati del genere sia quanti desiderano avvicinarsi per la prima volta al mondo verdiano.
Un’occasione per raccontare l’opera in modo divertente e appassionante, perché … a volte anche le Opere hanno anche un lieto fine!
Nabucco:
Nabucco (titolo originale completo Nabucodonosor), dramma lirico in quattro atti, su libretto di Temiscocle Solera.
Milano, Teatro alla Scala, sera del 9 marzo 1842. In un teatro gremito, in cui si racconta, ci fosse anche il compositore Gaetano Donizetti, ebbe luogo la prima del Nabucco, con il soprano Giuseppina Strepponi nel ruolo di Abigaille, il baritono Giorgio Ronconi protagonista, e il basso Prosper Dérivis nelle vesti di Zaccaria. L’opera fu un enorme trionfo e, nel solo 1842, calcò le scene della Scala più di una sessantina di volte. Nabucco, che lo stesso Verdi in una lettera all’editore Giulio Ricordi definì come il vero e proprio inizio della sua carriera, non solo decretò il successo di Giuseppe Verdi come compositore, ma il suo popolarissimo coro Va’, pensiero, sull’ali dorate divenne un vero e proprio inno del Risorgimento italiano.
Nabucco, la terza opera lirica di Giuseppe Verdi, è uno spettacolo grandioso che vi porterà a rivivere gli amori e le passioni della Gerusalemme del 587-586 a.C., all’epoca del re babilonese Nabucodonosor.
Monica Priante, si è laureata in storia della civiltà europea presso l’ Università’ Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dopo aver ottenuto importanti borse di studio erogate dall’Unione Europea per continuare la sua attività di ricerca, si è trasferita a Zagabria dove nel 2013 ha conseguito il dottorato di ricerca in storia moderna e contemporanea presso i Hrvatski studiji/studia Croatica (Università di Zagabria). Da settembre 2013 a febbraio 2015, come docente a contratto, ha collaborato con il dipartimento di storia e di studi culturali dell’Università di Fiume. Da settembre 2015 a febbraio 2016 è stata lettrice italiana presso il dipartimento d’italianistica dell’Università di filosofia di Zagabria. Dal 2014 ad oggi ricopre la funzione di docente a contratto presso il dipartimento di storia dell’Università Cattolica croata di Zagabria.
Tra le sue pubblicazioni: “Giuseppe Garibaldi, hero in the Piedmont of the Balkans: reception of the narrative of the Italian Risorgimento in the Serbian press”, in Balcanica, Beograd: Balkanološki Institut, 2014), “Croazia”, in Il mondo ci guarda. L’unificazione italiana nella stampa e nell’opinione pubblica internazionali (1859-1861), (a cura di) Cammarano F. e Marchi M., Firenze: Le Monnier, 2011, e Priante Monica–Slavko Slišković, Tondini i Strossmayer jedinstveni za jedinstvo, Zagreb: Kršćanska sadašnjost (in corso di stampa).