Spettacolo teatrale in occasione del Dantedì
I due testi sono tratti dal ciclo delle Interviste Impossibili, titolo di un programma della seconda rete radiofonica Rai, andato in onda nel 1974 e 1975, in cui personaggi della cultura contemporanea recitano intervistando 82 fantasmi di persone vissute in altre epoche, donde il titolo.
Le interviste, oltre ad avere un fortunato esordio radiofonico, hanno proseguito la loro vita sia in televisione che sul palcoscenico, replicate più volte, negli ultimi anni, al Teatro Tor di Nona di Roma.
Nella prima intervista un redivivo Dante Alighieri, per presentarsi in carne ed ossa all’appuntamento con una giornalista, assume spavaldamente l’aspetto di un attore prendendone a prestito le sembianze; ma la sua interlocutrice, per nulla intimorita dal confronto col Sommo Poeta, lo incalza con le sue domande mettendo a nudo le amarezze e le contraddizioni della sua tormentata vita di esule politico.
La stessa intervistatrice incontrerà poi Beatrice che probabilmente sorprenderà il pubblico snocciolando un punto di vista decisamente inconsueto sul suo rapporto/non rapporto con il grande Poeta.
Tre attori, Cloris Brosca, Gabriella Casali ed Edoardo Siravo, con al loro attivo una consolidata e brillante carriera teatrale, daranno vita ad uno spettacolo unico nel suo genere.
I dialoghi con Dante e Beatrice, affrontati con ironia, permettono di creare un varco nell’immagine consolidata dei loro personaggi, uno spiraglio attraverso cui poter apprezzare, tra il serio e il faceto, aspetti nascosti dei loro caratteri, porci domande e azzardare ipotesi sui lati più umani della loro esistenza. Uno spettacolo che deriva sì dalle Interviste impossibili, ma che può riecheggiare, nella sua scrittura, la teatralità di uno Shakespeare o di un Molière, senza dimenticare la leggerezza di alcuni dialoghi di Italo Calvino.