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Mario De Biasi, Budapest 1956

mostra fotografica

Mario De Biasi (1923 – 2013) per oltre quarant’anni, fu un protagonista
della fotografia europea, non soltanto di quella giornalistica, nel cui settore
ha lungamente operato, soprattutto per quella rivista Epoca, con instancabile entusiasmo e a volte con eroismo, come nel
memorabile reportage sulla rivolta ungherese del 1956.

Epoca, settimanale allora
diretto da Enzo Biagi, tra il 23 e il 24 ottobre 1956  inviò De Biasi a
Budapest, dove vi arrivò in modo fortunoso e rimase
– unico fotografo europeo con Erich Lessing – per ore sotto il fuoco dei
rivoluzionari, documentando l’ingresso dei carri armati sovietici, i massacri,
la rabbia, i morti impiccati nelle strade e il dolore della popolazione.

Il risultato di
questo breve ma intenso soggiorno furono immagini crude e senza
retorica, che testimoniarono i fatti che infiammarono la capitale ungherese
nell’ottobre-novembre di quell’anno.

Fotografò in tutto il mondo, rivoluzioni, uomini famosi, paesi
sconosciuti. Fotografò vulcani in eruzione e distese bianche di neve al polo, a
65 gradi sottozero. Nel contempo De Biasi si dedicò a una ricerca estetica
sperimentale europea.

La sua opera venne scelta da Otto Steinert, che la volle presente nella
storica esposizione “Subiektive
Fotografie 2”, del 1954, mentre si avviava un nuovo corso della fotografia
italiana, intesa come prodotto culturale primario della modernità.

Mario De Biasi fu avvinto alla fotografia, che studiò perseguendo  nel sublime, in ogni aspetto, dal reportage
al ritratto, dal paesaggio alla macrofotografia, con un particolare amore per
la natura, della quale cercò di scoprire i paesaggi segreti, che soltanto la
fotografia era in grado di rivelare.

“La macchina fotografica – ha scritto di lui Bruno Munari – fa parte ormai della sua anatomia come il
naso e gli occhi.”

Fece numerose mostre in Italia e all’estero, realizzò diversi work-shop
su come fotografare la natura da vicino e sul fotoreportage, e pubblicò oltre
quaranta libri di sue fotografie.

Nel 1982 è venne  insignito del
Premio Saint Vincent di giornalismo e nel 1994 ricevette il Premio Friuli
Venezia Giulia Fotografia.

Oltre che fotogiornalista Mario De Biasi fu anche un apprezzato
disegnatore, nel marzo 1992 espose una cinquantina dei suoi “disegni a colori”
alla Galleria Grafica e Arte di Bergamo.